Quante volte vi siete domandate se la vostra gravidanza fosse a rischio, se foste incinte e come capirlo, o ancora magari vi siete chieste se e quanto inizierete ad ingrassare nell’arco dei 9 mesi di gestazione?
La guida che vi presentiamo individua le 50 domande maggiormente rivolte dalle donne in gravidanza che si confrontano ovviamente anche in rete ma non solo, e ad ognuna di queste domande una risposta dettagliata e specifica.
Le domande che seguono sono di vario genere e possono riguardare i rischi sulle gravidanze, il tema del cambio del corpo nella donna in gestazione, ma anche il parto e la preparazione allo stesso.
Siamo certe che troverete anche la o le vostre domande che magari avete già rivolto anche altrove.
Sommario
Domanda N°1: diarrea in gravidanza quando preoccuparsi
La diarrea in gravidanza è un fenomeno molto comune, in alcuni casi occorre preoccuparsi mentre nella stragrande maggioranza delle situazioni rappresenta solo una tendenza regolare della gestazione.
La diarrea deve suscitare preoccupazione se associata alla disidratazione, ovvero alla perdita intensa di liquidi e sali minerali.
Quest’ultima può manifestarsi con sintomi quali la sete, la bocca secca, un calo di produzione dell’urina e lo scurirsi della stessa, debolezza, vertigini e affaticamento eccessivo.
Altro motivo che deve destare attenzione è quello legato ad alcune condizioni infettive che in gravidanza vanno a causare gravi conseguenze al feto, queste infezioni sono comunque rare, eccole a seguire:
Campylobacter: è una delle cause più frequenti di gastroenterite batterica e rappresenta una delle cause di diarrea in gravidanza.
La Listeria: si tratta di un batterio in grado di contagiare con il consumo di alimenti contaminati, e genera anch’esso diarrea.
La Salmonella: è nota come infezione tossica proveniente dal comparto alimentare, e genera una diarrea ferrea.
L’ Epatite di tipo B: si può contrarre anche durante la gravidanza e questa può generare nausea, vomito e diarrea.
Occorre prestare attenzione a ciò che si mette in tavola e avere un comportamento che non metta a rischio la propria salute durante la gestazione, si tratta di semplici accorgimenti.
Domanda N°2: cosa mangiare in gravidanza
Ecco un breve elenco dei cibi consentiti:
Il salmone: assumerlo garantisce una fonte di omega 3 da consumarsi anche più di una volta a settimana in gravidanza. Quando risulta possibile, occorre scegliere quello pescato rispetto a quello allevato, salmone fresco, anche marinato, se lo si gradisce.
I funghi: si possono mangiare tranquillamente in gravidanza ovviamente non andrete per boschi a coglierli ma sceglierete quelli certificati, biologici, freschi e non velenosi.
La carne di cavallo: il terzo alimento potrà far storcere il naso ad alcune donne, non tutte amano la carne di cavallo ma questa è un eccellente fonte di ferro e può essere consumata senza problemi previa cottura.
Le arachidi: si possono mangiare anch’esse in tutta serenità è consigliabile aggiungere a queste anche altra frutta secca magari noci, nocciole, mandorle, pistacchi e altro visto che sono ricche di acidi grassi mono e polinsaturi, hanno una scorta di minerali, vitamine, proteine e infine di fibra.
Occorre unicamente un accorgimento, è da preferirsi la frutta secca non salata e non tostata.
Domanda N°3: insonnia in gravidanza perché non dormo
Spesso le donne in stato di gravidanza si preoccupano notevolmente dell’insonnia, invece questa è un fenomeno più che normale in tale contesto.
Trascorrere alcune notti insonni durante la gravidanza è qualcosa di frequente, occorre preoccuparsi solo nel caso in cui l’insonnia accompagni lunghi periodi e diventi una costante.
In quel caso il corpo della madre inizia a risentirne in maniera drastica e questo può nuocere anche al feto.
Occorre comprendere le cause che generano l’insonnia. Nel primo trimestre si iniziano a manifestare episodi di sonnolenza durante il giorno e risultano anche significativi, al punto di imporre un pisolino durante la giornata.
Questa è una reazione normale che fornisce l’organismo al cambiamento in atto nella donna.
Nei tempi successivi i fattori in campo nella gravidanza possono generare insonnia e stanchezza impedendo un sonno continuo e profondo, esempi sono le difficoltà digestive, l’aumento della frequenza della minzione, la comparsa di crampi muscolari nella notte, il feto che inizia a muoversi e a tirare calci magari di notte.
Infine vi è anche un altro fattore determinante, l’emotività all’interno di questa trasformazione interne ed esterna al corpo, anche una mancata regolazione di questa emotività può generare insonnia.
Domanda N°4: cosa sono le perdite bianche in gravidanza
Le perdite bianche sono normali per le donne ma possono esserci anche in gravidanza e questo genera la domanda sul cosa siano in questo periodo specifico.
Si tratta sempre di perdite bianche fisiologiche, nella stragrande maggioranza dei casi anche in gravidanza anche se aumentano e diventano abbondanti.
Il fenomeno prende il nome di leucorrea gravidica semplice e si tratta di un aumento delle secrezioni vaginali causato dall’incremento di produzione di diversi ormoni.
Le perdite bianche, biancastre o trasparenti durante la gravidanza, che siano esse dense e inodori, vanno a contribuire nel tener lontano dall’utero e dal feto i batteri nocivi.
Si può capire dalle perdite bianche se si è incinte?
Da sole queste perdite non possono far dire con assoluta sicurezza che si è incinte ma sono uno dei segnali per effettuare il test di gravidanza.
Domanda N°5: cosa non mangiare in gravidanza
Si è visto cosa mangiare in stato di gravidanza ma la domanda inversa, ovvero quali siano i cibi sconsigliabili, è frequente quanto quella su quali siano quelli adatti.
C’è da dire che i pareri al riguardo risultano discordanti, se vi è una fonte autorevole quindi è bene rifarsi a tale fonte, nel nostro caso l’informazione sugli alimenti da evitare in gravidanza è tratta dal sito del Ministero della Salute, eccola a seguire:
Alimenti da non assumere:
• Latte crudo non pastorizzato
• Uova crude o poco cotte
• Carni crude o poco cotte
• Salsicce fresche
• Salami freschi
• Pesce crudo
• Frutti di mare crudi
• Prodotti pronti per il consumo a base di pesce affumicato
• Formaggi a breve stagionatura, a pasta morbida o semi-morbida, aventi muffe
• Frutta e verdura cruda
• Frutti di bosco surgelati
Ognuno di questi alimenti nella tabella del Ministero viene associato a rischi sulla salute della donna in gravidanza e anche ai comportamenti da adottare se si decide comunque di assumerli, il consiglio è di tener conto dei consigli forniti dall’ente preposto alla tutela della Salute, quindi il Ministero come detto è una fonte autorevole, consultate la pagina dedicata.
Domanda N°6: posso fumare in gravidanza?
Il fumo in gravidanza è del tutto sconsigliato, ma come si fa se si è accaniti fumatrici?
Una volta un dottore sconsigliò ad una donna in gravidanza di fumare, lei smise, ma tornando allo studio medico per un controllo di routine durante la gestazione il dottore si rese conto che questa donna era isterica.
Anche l’eccessivo stress può nuocere al feto.
Come principio vale il non fumare lo ribadiamo, ma se una persona non riesce a cambiare un’ abitudine errata, certo non può giovare nè a lei né al nascituro visto che sussiste uno stretto legame tra feto e madre in gestazione che nutre quel feto.
Il fumo in gravidanza è sconsigliato però ci sono donne fumatrici che non riescono a smettere del tutto come visto.
Allora in questo caso a queste donne viene consigliato di fumare il numero minore di sigarette possibile.
Quindi è opportuno per loro e per il feto che rimangano sotto le dieci sigarette, se riescono anche tra le cinque e le sette che sarebbe ancor meglio.
Domanda N°7: come capire se sei incinta
Per capire quando si è rimaste incinte occorre far riferimento ai segni più evidenti che segnalano la gravidanza stessa. Questi ve li riportiamo nell’elenco a seguire:
1. Assenza del mestruo, è il segnale più evidente ma molte donne hanno cicli irregolari o anche l’amenorrea che è un’ assenza spontanea del ciclo, il che rende questo sintomo poco affidabile, almeno all’inizio della gravidanza.
2. Il seno è gonfio e pesante, i capezzoli si presentano tesi e sensibili, inoltre assumono una tonalità di colore più scuro
3. La nausea appena alzate dal letto dopo il sonno notturno
4. Una sonnolenza che accompagna la donna per l’intera giornata con l’aggiunta di un sonno disturbato durante la notte
5. Le perdite bianche o biancastre
6. Dei frequenti bruciori di stomaco
7. Alimenti o odori intensi che generano la nausea
8. Un cambiamento nel rapporto tra te e l’alimentazione, possono avvenire e manifestarsi due scenari, il primo è quello per cui non si sente più appetito o alternativamente si avrà sempre fame.
9. Frequenti sbalzi d’umore sia in senso positivo che negativo, questi sono causati dall’attività ormonale che in gravidanza come noto cambia, si potranno sviluppare sia un’ ipersensibilità che una grande irritabilità ad esempio.
Tutti questi sintomi, anche combinati tra di loro, e anche essendo molto attendibili, non possono dare in modo assoluto la diagnosi della gravidanza.
Sono comunque necessari accertamenti medici che vadano a confermare questa verifica fai da te.
Domanda N°8: può manifestarsi una gravidanza senza sintomi
Se abbiamo parlato di sintomi occorrerà parlare anche dei “non sintomi” perché è vero che alcune gravidanze non forniscono i classici segnali ai quali molte donne si sono abituate o hanno riconosciuto essere validi per diagnosticare fai da te una gravidanza.
Ogni donna è diversa dall’altra, e tenuto presente questo, l’idea sulla diversità è valida anche per le donne in gravidanza, che hanno differenti modalità di reagire o di vivere la gestazione.
Alcune possono accusare tutti i sintomi standard per così dire, altre solo uno o due, altre ancora non averne affatto.
Occorre menzionare un segnale che le donne incontrano a gestazione inoltrata, quello di stanchezza.
Qquesto è il segnale maggiormente riscontrato quindi non è sintomatico dell’inizio della gestazione.
Per cui è frequente che inizialmente le donne in gravidanza non accusino alcun sintomo sulla stessa.
Domanda N°9: come dormire in gravidanza
Il tema sonno in gravidanza è sempre un tema sentito visto che tantissime donne faticano ad abituarsi al cambio di posizione qualora dovessero compierlo.
Nei primi tempi la donna si accorge talvolta (non sempre come visto in precedenza) di un senso di indolenza e stanchezza generale.
Di solito questo è accompagnato anche da ipersonnia, ovvero un accentuata necessità di dormire senza parlare di posizioni del sonno visto che “il problema” tra virgolette volutamente, sorge solo avanti nel tempo di gestazione.
Rimanendo invece sull’eccessiva necessità di dormire va detto che la causa di ciò è legata in gran parte al sovraccarico di attività che la gestazione impone all’organismo della donna.
Infatti nei primi mesi anche se la pancia non è ancora cresciuta il corpo affronta già un intenso lavoro.
Un esempio è l’incremento della circolazione del sangue già dalle prime settimane di gravidanza e questa costringe il cuore a una più intensa attività, ed anche ad una più consistente produzione di ossigeno da parte dei polmoni e un ulteriore lavoro da parte dei reni.
Si capisce che la stanchezza insorge ed è del tutto naturale che avvenga ciò.
Sul come dormire in gravidanza non c’è una risposta sicura, il consiglio è quello di provare a dormire supine ma molte donne non riescono ad assumere questa posizione, per cui possono (a loro scelta) dormire su un lato.
Domanda N°10: come riconoscere le contrazioni
Le contrazioni che avvengono durante la gravidanza, non sono qualcosa di anomalo.
Per riconoscerle occorre dire che le prime possono presentarsi attorno al quarto mese e vengono definite come contrazioni di Braxton Hicks.
Non sono dolorose, né rappresentano un pericolo, si manifestano in maniera irregolare e occorrono a preparare l’utero alla crescita del feto.
Poi ci sono quelle forse più note di inizio travaglio che sono più regolari e maggiormente dolorose.
Queste possono rappresentare il segno che il travaglio sta per cominciare quindi è bene monitorarle con attenzione ed eventualmente chiamare il medico.
Va anche detto per contro, che alcune donne non hanno questo tipo di contrazioni, si sono verificati casi nei quali a parto aperto le donne non avvertissero dolore nè contrazioni.
Allora come si riconoscono le contrazioni preparatorie al parto? A seguire citiamo i sintomi più frequenti:
1. l’utero si contrae e successivamente si rilassa fornendo una sensazione simile a quella riscontrabile dai dolori mestruali, ma quelli che avvengono in questo caso sono assai più intensi del solito
2. la pancia può indurirsi al tatto
3. perdite di sangue, in alcune donne avviene anche questo
Domanda N°11: posso fare sport in gravidanza
Si e No, la risposta più corretta è questa, ma occorre fare un passo alla volta.
Qualche volta è un bene fare sport durante la gravidanza, altre volte ad alcune donne viene sconsigliato invece.
Praticare sport anche durante la gravidanza fa bene, ma questa cosa è condizionata da una serie di fattori, uno dei quali è che a condizione che mamma e feto siano in salute.
La raccomandazione è su tutto ciò che possa migliorare la forma fisica tenendo conto della salute.
Il corpo della donna durante la gestazione può essere paragonato come la costruzione sociale della competizione sportiva, la crescita del futuro nascituro domanda una collaborazione che sia di tutti gli organi, e tesa all’equilibrio, in pratica anche nell’attività sportiva avviene ciò.
Ottenere energia tramite lo sport visto che tutti gli organi sono coinvolti nelle settimane di gravidanza, può tornare anche molto utile durante il parto, quindi lo sport fa bene per tale ragione.
Ma prima di praticarlo se avete problemi con la gestazione rivolgetevi a personale esperto che possa consigliarvi al meglio sui movimenti da compiere nell’esercizio fisico.
Vi sono casi in cui le donne hanno spesso minacce d’aborto in quei casi lo sport non è da praticarsi.
Domanda N°12: come si calcolano le settimane di gravidanza
Il calcolo delle settimane di gestazione si effettua partendo dalla data delle ultime mestruazioni avute, anche se il concepimento, che è la fecondazione dell’ovulo per intendersi, avviene due settimane dopo all’incirca.
La data del concepimento non è certa, mai, medicalmente parlando, mentre quella delle mestruazioni lo è e poi occorre basarsi sul proprio corpo, è una lezione antica questa.
Invece per interpretare il risultato del calcolo delle settimane di gravidanza?
Se ci si basa sul regolo ostetrico, la gravidanza viene datata in settimane e giorni, per portare un esempio: 15 settimane e 7 giorni.
Però ormai le donne si sono abituate a dire di essere (sempre ad esempio) alla 14esima settimana e già così si va creando confusione.
Infatti basta un giorno, ad esempio 13esima settimana + 1 giorno che si è già alla 14esima settimana, per cui i giorni “contano” per usare un gioco di parole ma rilevante come visto.
Chi svolge la professione di ginecologa misura la gravidanza in settimane perché è una misura temporale che risulta maggiormente precisa, ma nella tradizione si parla di mese di gravidanza.
Domanda N°13: quali farmaci posso prendere in gravidanza
L’AIFA, ovvero l’Agenzia Italiana del Farmaco ha svolto una campagna istituzionale secondo la quale i farmaci durante i 9 mesi di gravidanza possono essere assunti in tutta tranquillità qualora si tratti di medicinali basilari e prescritti dal medico.
Anche se forse non occorre ribadirlo ma è bene farlo, non andare mai in gravidanza con il cosiddetto “metodo fai da te”.
Occorre consultarsi sempre preventivamente col proprio medico quando vi sia necessità di assumere farmaci da banco, venduti come noto senza ricetta, ma anche quelli fitoterapici.
Il dottore al quale la donna incinta si rivolgerà si attiene generalmente a dei criteri generali di precauzione, quali:
1. optare per medicinali che, a parità di efficacia terapeutica, si presentino sul mercato da maggiore tempo
2. una somministrazione di medicinali in dosi più minime possibili, queste garantiranno la loro azione curativa, andando a limitare al massimo il rischio di effetti indesiderati
Se vi sono casi di malattie croniche che possono certamente richiedere trattamenti medicinali costanti, queste non risultano del tutto incompatibili con la gravidanza, ma occorre parlarne con il proprio medico ginecologo e di base.
Domanda N°14: come capire se è maschio o femmina
Non c’è una risposta univoca a questa domanda perché gli studi scientifici effettuati sono moltissimi e talvolta contraddittori tra loro.
Ad esempio c’è uno studio canadese che sostiene di poter comprendere il sesso del nascituro da dove si impianta il feto.
Altri studi dicono che dipende dal rapporto penetrativo, visto che gli spermatozoi che portano il cromosoma X sono più lenti ma resistenti (generando femmine) mentre gli spermatozoi che portano il cromosoma Y sono più veloci ma meno resistenti (questi generano maschi).
Un altro metodo per comprendere quale sarà il sesso del feto, comunque, esiste in realtà, ma occorre tener presente che si tratta di calcoli basati sulle probabilità che di conseguenza non sono in grado di fornire una certezza assoluta, per la quale risultano essere necessari esami clinici.
Citiamo alcuni importanti studi che vennero pubblicati sulla rivista neozelandese Ohbaby!
Questi hanno dimostrato che in primavera nascono un numero maggiore di femmine, mentre negli anni più caldi vengono al mondo più maschi.
I dati statistici raccolti dicono anche che nei Paesi più vicini all’equatore nascono più femmine mentre salendo verso i Poli ad aumentare nelle nascite sono i maschi.
Domanda N°15: perché sono sempre stanca in gravidanza
Essere stanche in gravidanza è una condizione normale, lo diciamo sin da subito per evitare fraintendimenti, ma la stanchezza evolve.
La stanchezza, generalmente viene accompagnata dalla sonnolenza, e riguarda il sovraccarico di lavoro al quale l’organismo della futura mamma è sottoposto al fine di fornire garanzia al graduale sviluppo del feto.
Nel 1° trimestre la stanchezza è una sorta di “base” nella quale ci si sente sempre stanca in modo significativo rispetto agli altri mesi di gestazione.
Questo perchè il corpo deve ancora abituarsi agli intensi cambiamenti messi in atto a partire dal concepimento e quindi deve compiere un maggiore sforzo con conseguente affaticamento per la madre.
Nel 2° trimestre invece, vi è un adattamento alla condizione di gravidanza e nella stragrande maggioranza dei casi, la stanchezza va a ridursi in modo notevole o a scomparire completamente.
Partendo dal quinto mese anche il volume considerevole raggiunto dall’utero va a favorire i disturbi del sonno rendendo più difficoltoso il processo per cui è necessario addormentarsi, soprattutto se si dorme per norma e posizione acquisita a pancia in giù.
In questo periodo aumentano anche i movimenti fetali che si sviluppano in maniera consistente specialmente durante le ore notturne arrivando in alcuni casi a risvegliare la futura mamma.
Invece durante il giorno il feto dorme di più visto che viene cullato dal corpo in movimento della futura madre.
Domanda N°16: contrazioni, quanto attendere prima di andare in ospedale
Le prime contrazioni possono mettere una futura mamma in agitazione ma quello che dovete sapere è che correre al pronto soccorso non occorre.
Spesso si viene anche rimandate a casa in attesa dell’avvio del travaglio vero e proprio.
Quest’ultimo infatti si “fa sentire” e si sviluppa con sintomi precisi e in fasi differenti dalle prime contrazioni.
La prima fase del travaglio viene definita come periodo prodromico del parto, traducendo si parla del momento nel quale inizia la modifica del collo dell’utero.
L’utero si sposta verso la vagina in modo da creare quello che diverrà il canale del parto, questo processo porta ad un area che si fa più sottile e inizia a dilatarsi.
Le contrazioni pre parto, ovvero quelle che vanno ad annunciare l’inizio del travaglio, si presentano come regolari ad intervalli di 30-15 minuti, diventano sempre più intense e dolorose e la loro durata aumenta.
Iniziano dalla zona lombare e si diffondono lungo l’addome, inoltre possono accompagnarsi a delle perdite di sangue.
Queste contrazioni risultano molto diverse da un altro tipo che può trovare sfogo sporadico durante il periodo di gestazione.
Le contrazioni sporadiche vengono chiamate contrazioni di Braxton-Hicks e si presentano con intervalli di tempo diversi.
Inoltre cambia anche la loro intensità che si avvicina per somiglianza ai dolori del mestruo.
Domanda N°17: come cambia il seno in gravidanza
Nei primi tre mesi di gravidanza, i cosiddetti dotti galattofori e i lobuli del seno iniziano ad aumentare di volume.
Questo avviene a causa dell’influenza degli estrogeni prima di tutto, ma anche per via del progesterone, della prolattina, e dell’ACTH questo stimola il surrene che è un ormone della crescita.
A tutto ciò si aggiungono anche altre sostanze. Infine in quello che è il tessuto interstiziale giungono cellule quali linfociti ed eosinofili.
Ma i cambiamenti non terminano qui, anzi aumentano nel corso della gestazione.
Arrivando al secondo trimestre nel quale i lobuli crescono ancora e inizia a formarsi qualcosa di simile al colostro, invece i dotti galattofori si allargano.
In aggiunta si sviluppano alveoli supplementari, che attorno alla fine della gravidanza inizieranno a produrre il colostro.
A tutto questo “stravolgimento” che rappresenta un cambiamento continuo si aggiungono i vasi sanguigni che vanno ad aumentare nel corso dei mesi l’afflusso di sangue.
Domanda N°18: come cresce la pancia in gravidanza
Se la vostra domanda è la seguente: Come cresce la pancia in gravidanza?
Allora per prima cosa occorre sapere che tale crescita è il segno tipico della presenza di una gravidanza, e che la crescita della pancia è continua nel tempo della gestazione.
Ma come cambia durante l’arco dei nove mesi? Questa è una domanda collegata alla prima che anzi la amplia.
L’utero può essere paragonato metaforicamente parlando, ad un palloncino da riempire di acqua durante la gestazione.
Pian piano e andando avanti nel tempo l’acqua allarga sempre di più il palloncino e quest’ultimo diviene più grande e la dimensione massima raggiunta è quella che corrisponde sempre in senso metaforico, alla fine della gravidanza.
Di fatto il funzionamento della gestazione e dell’allargamento della pancia è questo, ma il vostro bambino non è l’acqua, per questo parliamo di metafora.
La pancia aumenta il suo volume lentamente, un pò per volta al fine di consentire al resto del corpo in primis alla colonna vertebrale e ai muscoli di adeguarsi alla nuova situazione che è cambiata focalizzandosi sull’equilibrio e sulle funzioni da svolgere così come avveniva prima della gravidanza.
Domanda N°19: a quante settimane si sente il battito
Il battito del cuoricino si può sentire a partire dalla sesta o settima settimana, avvertendolo attraverso specifiche strumentazioni.
Il battito fetale, se la strumentazione non fosse reperibile “chiede” di attendere piuttosto che preoccuparsi.
Va precisato infatti che esistono dei fattori in virtù dei quali risulta maggiormente complesso sentire il battito.
In questo periodo attraverso una classica ecografia addominale, il principale dei fattori è la presenza di grasso addominale.
In questo caso il ginecologo può procedere effettuando un’ecografia vaginale.
Attorno alla sesta settimana di gravidanza è presto per rendersi conto se sia il momento del concepimento e se invece questo non sia da posticipare rispetto a quello che è stato definito sulla base della data dell’ultima mestruazione.
Infatti l’ovulazione può essere avvenuta in ritardo. I calcoli sulla durata della gravidanza si iniziano come abbiamo precedentemente scritto, a partire dalla data dell’ultimo mestruo.
In questo caso la sesta settimana corrisponderebbe al minimo ad una quinta ma non si può escludere che possa corrispondere ad una quarta settimana.
Questo andrebbe a giustificare il fatto che con un’ ecografia non è possibile avvertire il battito del bambino.
Domanda N°20: quando fare la prima ecografia
Il momento che precede di poco la prima ecografia è molto emozionante per i genitori e questa ecografia relativa alla gravidanza si effettua tra le 6 e le 14 settimane.
Essa fornisce le prime informazioni sull’embrione e sul come questo si trova.
Se l’ecografia viene eseguita tra le 11 e le 13 settimane, può venir abbinata ad un esame del sangue al fine di ottenere una stima del rischio relativa ad eventuali malattie cromosomiche.
L’ecografia è il primo incontro visivo con il bambino e si comprende quanto possa essere emozionante.
Ma se l’ecografia viene effettuata precocemente, attorno alle 6-7 settimane, ciò che si visualizza è unicamente una minuscola creaturina con il suo piccolo cuore che pulsa.
Se effettuata attorno alle 10 settimane, si può notare invece un piccolo bimbetto.
In tutti e due i casi, per i genitori il sentimento sarà travolgente, lo è nella stragrande maggioranza dei casi e se ne comprendono le ragioni.
Domanda N°21: contrazioni quando andare in ospedale
Per rispondere a questa domanda vi rimandiamo alla domanda N°16: “contrazioni, quanto attendere prima di andare in ospedale”.
Aggiungiamo che le contrazioni sono regolari e che l’intervallo di tempo utile a comprendere quando il parto è vicino è quello che va dai 15 minuti a meno.
Ma su questo aspetto ci sono anche diverse opinioni di professionisti esperti.
Ad esempio sulla domanda relativa a quale sia il momento giusto per recarsi in ospedale, una delle risposte è di farlo quando le contrazioni diventano più forti e regolari e abbiano un intervallo di 5 minuti con almeno 30 secondi di durata, in quel momento si entra infatti nella fase dilatante del travaglio.
In tale circostanza andando all’ospedale si può venir accettati ma ancora non è detto che il parto sarà immediato.
Infatti la fase di travaglio cambia da donna a donna, vi sono donne nelle quali tale fase dura poco tempo, invece altre nelle quali il travaglio è molto lungo.
Occorre avere una certa urgenza però quando ad esempio si rompe il sacco e ne fuoriesce un liquido amniotico verdastro, oppure quando si notano delle perdite di sangue vaginali copiose.
Domanda N°22: dove acquistare il test di gravidanza
L’acquisto dei test di gravidanza può essere effettuato ormai in più luoghi, il consiglio è quello però di recarsi in farmacia ad acquistarlo.
Però occorre fare un passo alla volta perché vi sono test e test, non sono tutti uguali ad esempio esiste il modello digitale e quello cosiddetto tradizionale.
Il modello digitale è semplice da leggere, perché mostra la scritta “incinta” o “non incinta”, vi sono poi dei test che possono effettuare la stima del numero di settimane di gravidanza.
I test digitali ovviamente risultano più costosi rispetto a quelli tradizionali che sono dotati di una striscia sulla quale appaiono una o due linee colorate. In genere, la presenza di una linea indica che non si è incinta, mentre la comparsa di due linee indica che lo si è.
La donna che necessita di effettuare questo test dovrebbe acquistare un modello digitale come soluzione alternativa, nel caso non riuscisse ad interpretare i risultati di un test tradizionale.
Come detto, può effettuare questo acquisto in farmacia oppure può farlo su internet, in questo secondo caso le verrà spedito a casa il test senza dover lei stessa andare a richiederlo con la propria presenza, questa può essere una valida soluzione alternativa.
Domanda N°23: quando si sentono i primi movimenti fetali
Una cosa che in pochi sanno è che il feto inizia a muoversi all’interno del grembo materno abbastanza presto, prima del quarto mese, ma essendo troppo piccolo e avendo movimenti non così ampi da poter essere percepiti si ignora spesso che si muova.
Se ci si domanda quindi quando si avvertiranno i primi movimenti ecco che vengono in “soccorso” a questa domanda le statistiche.
Queste ultime suggeriscono che la maggior parte delle donne inizia ad avvertire i primi movimenti tra il quarto e il quinto mese di gravidanza.
Tradotto in settimane: dalla 16a alla 20a quando le dimensioni del feto iniziano ad aumentare.
Durante la 16a o 17a settimana il piccolo inizia ad effettuare movimenti come portarsi le manine alla bocca, mentre alla fine della 18a settimana inizia ad impiegare i piedini.
Facendo leva su di essi contro la parete uterina al fine di spingersi, e qui si avvertono chiaramente i suoi movimenti.
Questi movimenti del nascituro, in termini medici vengono definiti con la sigla di MAF ovvero: Movimenti Attivi Fetali e vengono sempre riportate sui referti ecografici, se il ginecologo li registra durante una visita.
Domanda N°24: quanto costa un test di gravidanza
Si è visto quali possono essere i sintomi di una gravidanza, abbiamo anche parlato dei test di gravidanza e delle differenze di questi, ma quando costano i test di gravidanza?
La maggior parte dei test venduti in farmacia si acquistano in scatole da uno e da due.
Il prezzo varia partendo dai 15€ per un solo test e arrivando a 25€ per le scatole da due.
Nella maggioranza dei casi non bisogna farsi fare la ricetta dal medico, che risulta invece necessaria se si preferisce il test di gravidanza effettuato sul sangue.
Questo altro tipo di test, viene effettuato unicamente da laboratori specializzati.
È molto affidabile e funziona secondo lo stesso principio dei test di gravidanza effettuati in casa.
Di solito i risultati vengono resi disponibili in 24 ore.
Molto dipende da cosa preferite, spesso si scelgono i test acquistabili in farmacia perché forniscono una risposta immediata.
Veloce insomma ma talvolta questi, possono dare un risultato falsato in tal caso si può optare per il test eseguito attraverso l’analisi del sangue.
Domanda N°25: quante settimane dura una gravidanza
La durata della gravidanza viene stabilita in maniera convenzionale in quaranta settimane.
Questo arco temporale è di tipo approssimativo però, tanto che i parti avvenuti tra la trentasettesima e la quarantunesima settimana rientrano in una normalità statistica.
Invece quando la durata della gravidanza è al di sotto delle 37 settimane finite si parla di parto prematuro o pretermine.
Parallelamente i parti che avvengono a partire dalla quarantaduesima settimana in poi vengono considerati postmaturi.
La durata di una gravidanza regolare per così dire è quella di 280 giorni altrimenti tradotta come 10 mesi lunari.
Se iniziate il conteggio dalla prima giornata dall’ultima mestruazione, la durata media è esattamente di 280 giorni questa relazione risulta più veritiera se il mestruo è regolare.
Se vi è regolarità dei cicli, la durata della gravidanza può essere calcolata partendo dalla probabile epoca di ovulazione.
Tenendo presente che l’ovulazione avviene sempre 14 giorni prima dell’ultimo flusso e, 14 giorni dopo l’inizio dell’ultima mestruazione.
Questa data coincide grosso modo con quella della fecondazione, perché la cellula uovo matura successivamente al suo rilascio può sopravvivere al massimo 24-48 ore, dopo tale tempo se non fecondata si sfalda.
Domanda N°26: come si presenta il ciclo in gravidanza
Il ciclo in gravidanza viene denominato come “falsa mestruazione” ed un altro nome è anche “gravidanza con ciclo“, fenomeno più diffuso di quanto si possa supporre.
Le perdite sono ematiche e si verificano quando una donna in gravidanza meno se lo aspetta.
Va chiarito un particolare, non si tratta di ciclo mestruale ma queste macchie sono invece il segnale che qualcosa non va e che c’è un cambiamento che bisogna subito portare all’attenzione del medico.
Altresì va detto che sussistono tratti in comune tra queste tracce ematiche e il ciclo mestruale proprio come con le mestruazioni.
La donna in gravidanza può riscontrare fastidi a livello gastrointestinale, del dolore e del malessere muscolare, oltre ad una più intensa emotività.
Le perdite ematiche sono maggiormente possibili nelle prime 12 settimane di gravidanza, e possono anche venir accompagnate dai sintomi del ciclo.
Tali perdite durano pochi giorni e si possono presentare ad ogni cambio del mese o all’inizio gravidanza senza far riscontrare sintomi.
Le perdite di sangue in gravidanza possono essere collegate allo stress, ai cambiamenti fisici causati dagli ormoni, che vanno a generare la rottura di piccole varici ad esempio.
Domanda N°27: quanti chili si prendono in gravidanza
Sul tema aumento di peso vi rimandiamo alla domanda N°50 (che segue) ma qui lo ampliamo, ponendoci la domanda:
Quanti chili si possono acquisire in gravidanza?
L’ aumento di peso in questo stadio della vita di una donna è un evento fisiologico e quindi essenziale, che va a garantire la salute del bambino e della mamma.
In gravidanza il corpo della donna si organizza per accogliere e crescere la nuova vita che nascerà.
I fianchi, i glutei e le cosce si vanno ad arrotondare perché si preparano a fare spazio al bambino che cresce nel grembo della madre.
In aggiunta a ciò il corpo accumula le riserve energetiche utili alla nuova vita per uno sviluppo corretto, il volume sanguigno raddoppia, la placenta e il seno accrescono.
Vi è inoltre la ritenzione idrica, che contribuisce all’aumento di peso.
Del numero di chili che si possono acquisire abbiamo discusso e risposto anche nella domanda N°50.
Iin sostanza mediamente quelli che si dovrebbero acquisire sono massimo 12 ma può capitare che la donna ne acquisisca di più.
Domanda N°28: mal di schiena in gravidanza quando preoccuparsi
Il mal di schiena in gravidanza è un disturbo diffuso e comune.
Questo colpisce fino al 50% delle donne e fa sviluppare il dolore con maggiore frequenza durante l’ultimo trimestre, quando il peso del pancione sovraccarica la schiena.
Accade anche che molte donne lo sperimentino già dai primi mesi di gestazione.
Il mal di schiena è un sintomo tipico della gravidanza e legato a fattori quali la postura, le variazioni di peso ed i cambiamenti ormonali.
Non occorre preoccuparsi quindi se si sviluppa tale problematica, rispetto ai cambiamenti ormonali va però ricordato che questi coinvolgono anche i muscoli, che tendono a rilassarsi, aumentando il carico della colonna vertebrale, che sviluppa difficoltà nel sostenere il peso della pancia in crescita.
Un altro fattore da tenere in considerazione è la postura lievemente incurvata che molte donne vanno ad assumere in modo inconsapevole.
In questo caso la si può evitare così da non sviluppare poi veri e propri mal di schiena.
Domanda N°29: stitichezza in gravidanza cosa fare
Stitichezza in gravidanza?
Si tratta di un disturbo che affligge molte future mamme nei più disparati momenti della gestazione le stime dicono che circa la metà delle gestanti accusi costipazione.
Tra le cause nelle prime settimane vi è quella relativa ai cambiamenti ormonali.
Infatti l’aumento del progesterone che si verifica nelle prime settimane di gestazione va ad influire sulla muscolatura liscia dell’ intestino.
Il progesterone, nella sostanza, agisce rilassando i muscoli dell’intestino e rallentandone l’attività.
Successivamente è il peso dell’utero che va a favorire l’insorgenza della costipazione.
Se a ciò si aggiunge l’assunzione di integratori di vitamine per la gravidanza o di ferro occorre sapere che quest’ultimo contribuisce al fenomeno della stitichezza.
Per far fronte al problema mangiare cibi ricchi di fibre e aumentare il consumo di acqua.
Se dovesse persistere si può assumere lassativi sempre avendo sentito il medico preventivamente.
Domanda N°30: perdite marroni in gravidanza quando preoccuparsi
La prima cosa da osservare quando si riscontrano delle perdite, è il loro colore.
Nella domanda ci si pone l’interrogativo di cosa rappresentino quelle marroni che in realtà sono di un rosso scuro tendente al marroncino.
Come seconda cosa occorre osservare quanto sangue si nota sulle mutandine, se sia accompagnato da una piccola striatura o se si tratti una chiazza.
Le perdite marroni sono perdite di sangue che nella loro fuoriuscita dal canale vaginale hanno impiegato maggior tempo e quindi hanno consentito al sangue stesso di ossidarsi interiormente, apparendo alla sua uscita più scuro.
Il sangue rosso è sangue fresco, dunque sangue che rappresenta l’ipotesi più preoccupante della quale dover essere a conoscenza.
In tale circostanza è sempre bene andare al pronto soccorso per farsi visitare e controllare che la gravidanza stia procedendo per il meglio.
Alle volte la perdita di sangue in gravidanza è il sintomo di un distacco della placenta o di un inizio di aborto, come scritto (e lo sottolineiamo) alle volte, quindi non sempre.
Altre cause connesse alle perdite di sangue in gravidanza possono essere i rapporti sessuali nelle ore precedenti che possono causare la rottura di piccoli capillari presenti nel collo dell’utero.
Naturalmente non si tratta di una vera e propria mestruazione neanche in questo caso, ma l’effetto ottico può risultare similare.
Domanda N°31: gambe gonfie in gravidanza quando preoccuparsi
Le cause per le quali le gambe in gravidanza si gonfiano, sono due:
N°1: Il primo motivo lo si può definire di ordine a carattere meccanico, riguarda il movimento dell’utero.
Questo diventando sempre più grande, comprime le vene delle gambe, andando ad ostacolare in questo modo il ritorno del sangue dai piedi al cuore.
N°2: La seconda ragione invece è connessa al cambiamento che ovviamente sussiste e si sviluppa a livello ormonale.
Alle volte infatti, i cambiamenti ormonali che vi sono durante la gravidanza incidono negativamente sulla salute delle vene, rendendo così molto più deboli le gambe e non solo quelle.
La pesantezza dipende però anche dalla stagione, se la gravidanza arriva o si sviluppa nei mesi in avanti durante l’estate la fatica la si avvertirà come intuibile.
Ancora di più quindi non occorre preoccuparsi a meno di non avere veri e propri cali di pressione.
In quel caso occorre reintegrali i sali minerali e magari è bene consultarsi con il proprio medico.
Domanda N°32: quando compaiono i primi sintomi di una gravidanza
I primi sintomi della gravidanza nella prima settimana cambiano da donna a donna e a seconda del tipo di gravidanza.
Il primo sintomo è il mancato arrivo delle mestruazioni.
Altri segnali che si possono presentare nei primi giorni o durante il primo mese di gravidanza riguardano gli ormoni che si attivano a seguito dell’avvenuta fecondazione dell’ovulo.
Un esempio è l’ormone Beta hCG, che determina la positività del test di gravidanza, e che risulta essere responsabile di trasformazioni nel corpo della donna.
A seguire un breve elenco dei principali sintomi della gravidanza:
1. Attrito al seno e all’addome
2. Dolori al basso ventre
3. Perdite ematiche
4. Stanchezza e affaticamento eccessivo
5. Nausea e sensibilità a specifici odori e sapori
6. Tendenza ad urinare con maggior frequenza
7. Aumento della temperatura basale
Attraverso questi sintomi potete darvi un quadro vasto di una possibile gravidanza in corso.
Domanda N°33: pancia dura in gravidanza quando preoccuparsi
Avete sentito che la vostra pancia si presenta dura?
Questa cosa può avvenire soprattutto a fine giornata, ma non occorre allarmarsi su tale fenomeno.
Un buon deterrente a questa condizione è prendersi un’ ora di tempo da dedicare al vostro riposo.
Se la situazione persiste o si verifica già a inizio giornata questa condizione, una visita dal ginecologo è consigliata, specificatamente se il gonfiore è accompagnato da perdite ematiche di colore scuro.
Di questo sintomo abbiamo parlato nella domanda N°30 (che vi consigliamo di leggere se non lo avete fatto).
Tali sintomi potrebbero indicare un cambiamento della cervice uterina che porta con sé il rischio di parto prematuro.
È sempre il ginecologo che può accertare se tale modifica si sia effettivamente verificata, per cui in questi casi è opportuno contattarlo.
Il gonfiore comunque può venir causato da diverse ragioni:
1. stitichezza
2. cistite
3. alimentazione scorretta
tanto per citarne alcune.
Domanda N°34: cosa si può bere in gravidanza
La domanda su cosa bere in gravidanza ha sollevato consigli, polemiche, idee (a volte originali) e opinioni contrastanti, una cosa è certa però l’acqua in gravidanza è fondamentale!
E fin qui nulla che non si conoscesse probabilmente, visto che l’acqua garantisce il supporto di minerali di cui ha bisogno il corpo femminile.
Due litri di acqua minerale naturale al giorno, vanno a favorire il processo digestivo e la funzionalità dei reni.
La scelta dovrebbe ricadere su un tipo di acqua a media mineralizzazione, a meno che non vi siano state fornite diverse prescrizioni mediche.
Tale acqua è ideale durante la gravidanza visto il suo contenuto di magnesio, calcio e ferro, fondamentali anche per lo sviluppo fetale.
Un’ altra bevanda è il latte, questo in gravidanza costituisce un valido sostegno per il supporto di calcio alla struttura ossea del feto.
Si consiglia il latte pastorizzato, così come lo yogurt e gli altri latticini, per non incorrere in batteri che potrebbero compromettere lo sviluppo fetale.
Avete mai sentito la frase: “La birra fa latte”?
Le prove scientifiche sconsigliano alla gestante di assumere birra e bevande alcoliche, per non incorrere in specifiche malattie quali la fetopatia alcolica ad esempio.
Quest’ultima risulta essere dannosa per il sistema nervoso centrale del feto.
Domanda N°35: emorroidi in gravidanza cosa fare
Le emorroidi possono riguardare solo alcune donne in stato di gravidanza ma non riguardano tutte.
I disturbi emorroidali, riguarda donne che sono portate a questo disturbo per ereditarietà ad esempio.
Se già i genitori hanno questo problema o soffrono in generale di difficoltà circolatorie, le emorroidi potrebbero colpire la donna incinta durante i nove mesi di gestazione.
Va specificato che il problema è causato generalmente da un ristagno venoso e dalla formazione di varici nella parte finale del retto, che possono cagionare dolore, prurito e qualche volta anche del sanguinamento, prevalentemente durante e dopo l’evacuazione.
In particolare, durante la gravidanza, sono essenzialmente tre i fattori che possono facilitare l’insorgenza delle emorroidi:
• Il fattore ormonale
• Il fattore meccanico
• Il fattore vascolare
I rimedi farmacologici vengono consigliati generalmente sono quelli in compresse o bustine a base di bioflavonoidi di cui i principali sono la oxerutina, la diosmina e gli antocianosidi del mirtillo.
I principi attivi presenti in essi svolgono un effetto benefico sul tono venoso e contribuiscono nel ridurre i ristagni di sangue, per tale ragione vengono prescritti anche a chi ha problemi di varici alle gambe.
Come già consigliato in precedenza, sentire il medico prima di prendere qualsiasi medicinale.
Domanda N°36: quando inizia la nausea in gravidanza
La nausea in gravidanza è il disturbo più frequente e fastidioso.
Tende a colpire circa il 90% delle gestanti in maniera particolare nel primo trimestre, anche se in alcuni casi inizia a manifestarsi circa a due settimane dal concepimento.
In linea generale però, la nausea compare tra la quinta e l’ottava settimana di gestazione, andando a raggiungere il suo apice tra la dodicesima e la quattordicesima settimana.
Nella maggior parte dei casi, va a sparire dopo il terzo mese di gravidanza, ma sono stati segnalati un 20% di donne in gestazione che continua ad avvertirne i sintomi anche in seguito al periodo “canonico”.
Questo malessere si esprime principalmente la mattina al risveglio, quando la donna è a stomaco vuoto, ma capita anche che si presenti nelle ore pomeridiane, serali e notturne.
Domanda N°37: tsh alto in gravidanza cosa comporta
Un aumento del Tsh in gravidanza risulta essere un fenomeno fisiologico visto che la tiroide deve produrre più ormoni per il feto.
Il corpo va a stimolare la ghiandola con il risultato di una produzione più alta di Tsh.
I valori di ft3 e ft4 sono generalmente buoni e in tale stadio non vi è alcun rischio per il feto che successivamente dal terzo mese in poi inizia a produrre autonomamente ormoni tiroidei.
Si stima che durante la gravidanza la sintesi degli ormoni tiroidei tenda a subire un incremento medio che varia dal 40 al 60%.
Queste percentuali riflettono l’aumento dei dosaggi di L-tiroxina che viene generalmente suggerito nella terapia sostitutiva di gestanti atiroidee, quindi che non hanno la tiroide.
Questa sintesi necessita della presenza di iodio in quantitativi congrui visto che il fabbisogno del minerale aumenta notevolmente durante il periodo della gravidanza.
L’incremento del volume della tiroide nella madre durante il corso di una gravidanza fisiologica è stimato attorno al 13%.
Invece il fabbisogno di iodio aumenta di circa un 50-60% rispetto ad uno stato di non gravidanza.
Domanda N°38: mal di gola in gravidanza cosa prendere
Quando si sviluppano delle tendenze in gravidanza alle quali si dà magari poco peso in uno stato diverso.
In tale circostanza ci poniamo delle domande, è il caso di farmaci e mal di gola.
Per il mal di gola, i farmaci che possono venir impiegati, e che il medico può consigliare, sono prevalentemente spray ad azione balsamica e lenitiva.
L’efficacia di questi farmaci è limitata, la ragione è che risultano scarsamente assorbiti dal circolo sanguigno quindi è basso anche il pericolo di danni al feto.
Vanno impiegati comunque con moderazione.
Se il fastidio alla gola permane, potrete optare per l’aspirina e il paracetamolo ma sempre sentendo prima il medico.
Poi c’è la soluzione meno invasiva, quella relativa ad alcuni rimedi naturali per il mal di gola, ecco a seguire qualche idea:
• Impiegare il miele, si tratta di un classico che viene consigliato anche durante la gravidanza visto che svolge azioni emollienti, diuretiche e disintossicanti, va a lenire il mal di gola e la tosse. Il miele d’arancio, poi ha un effetto calmante sulle irritazioni della gola
• Farsi degli infusi da assumere caldi, si può optare per timo, agrimonia, lampone e se possibile si consiglia di evitare l’aggiunta di zucchero
• Assumere il sambuco il cui nome per esteso è Sambucus nigra, ma anche Nux Vomica e Lachesis
• Suffumigi da effettuarsi attraverso l’impiego di una soluzione fisiologica
• Infine come non ricordare i gargarismi che vanno fatti con acqua salata, oppure acqua e bicarbonato, acqua e limone
Domanda N°39: mal di testa in gravidanza cosa prendere
Il mal di testa è un fastidio ma può diventare anche un vero e proprio dolore che genera squilibrio in tutto il corpo.
Qualora il mal di testa fosse molto forte si può prendere una compressa di paracetamolo.
Questo è uno dei pochi farmaci che come abbiamo visto anche nella domanda 38, può essere assunto durante la gestazione, mentre sono sconsigliati tutti gli antidolorifici.
Una buona pratica è (escludendo i farmaci) quella di prevenire piuttosto che curare, senza troppi convenevoli occorre adottare uno stile di vita adatto alla prevenzione questo disturbo.
N°1: Attenzione alla dieta: in gravidanza sarebbe bene evitare la disidratazione quindi occorre bere molta acqua. Il minimo è un litro e mezzo al giorno e non occorre aspettare di avere sete.
In aggiunta, come abbiamo già scritto, è consigliabile eliminare alcolici ed evitare il consumo di snack ipercalorici, stessa regola vale per i grassi che contribuiscono alla disidratazione.
N°2: Svolgere una regolare attività fisica anche questo è importante. Ad esempio il nuoto o lo yoga possono contribuire nella produzione di endorfine che sono gli ormoni agenti come antidolorifici naturali.
In aggiunta l’attività fisica aiuta a mantenere una postura corretta, e visto che i mal di schiena, come già detto in precedenza, sono purtroppo una costante per molte donne in stato di gravidanza, anche in questo caso prevenirli sarebbe opportuno e utile.
N°3: Un corretto riposo è obbligatorio, per tutti e nove i mesi della gravidanza. E’ importante dormire tutte le ore che occorre e riposarsi anche per abbassare lo stress.
Domanda N°40: pressione alta in gravidanza quando preoccuparsi
La pressione alta in gravidanza dovrebbe essere presa come un campanello d’allarme, visto che l’ipertensione durante la gestazione può rappresentare un pericolo per la salute della mamma e del feto.
In linea di massima, si parla di pressione alta, quando i valori della pressione sistolica arrivano o superano i 140 mmHg e i valori della pressione diastolica arrivano o superano i 90 mmHg.
Preoccuparsi per tali livelli ma anche quando sopraggiunge un aumento della pressione arteriosa massima quella sistolica rispetto al preconcepimento di 25-30 mmHg e un aumento della pressione arteriosa minima quella diastolica rispetto al preconcepimento di 15 mmHg.
In tali circostanze è bene effettuare delle misurazioni che siano svolte a 4 ore di distanza l’una dall’altra.
Occorre comunque consultare immediatamente il vostro medico di fiducia.
Domanda N°41: quando si vede la pancia in gravidanza
Domanda anche questa che non ha una risposta unica.
La risposta esatta è: dipende dalla donna e dalla tipologia di gravidanza che sta affrontando.
Un elemento che merita una precisazione è quello per cui nel caso di una seconda o terza, o quarta gravidanza (e a seguire…) la pancia spunta in anticipo rispetto alla prima gravidanza.
Ciò dipende dal fatto che l’utero della donna è già stato portato alla massima espansione nel corso della precedente gestazione e quindi la muscolatura tende ad offrire minore resistenza all’allargamento.
Ma torniamo alla prima gestazione, in questo caso la pancia nel corso del primo trimestre non apparirà visibile.
Inizierà invece a spuntare attorno al quarto mese per poi divenire maggiormente evidente al quinto mese, quando la conformazione fisica del futuro nascituro inizia ad essere sviluppata.
La pancia non si gonfia nel primo trimestre se siete alla prima gravidanza.
Con molta probabilità, dovrete comunque cambiare il vostro guardaroba, tema al quale si accennava anche in precedenza.
Per le seconde, terze, quarte e via discorrendo… gravidanze, invece, la pancia può essere visibile già attorno all’inizio del terzo mese.
Domanda N°42: la gravidanza può causare depressione
Raramente si sente parlare della depressione durante la gestazione.
Molto più noto come fenomeno è invece quello della depressione Post-Partum ovvero successiva al parto, ma la depressione può apparire anche durante la gravidanza.
Gli studi in generale su questo tema soffrono forse del modo di concepire la gravidanza solo (e univocamente) con l’idea della dolce attesa.
Ma non tutte le donne sono uguali nè le loro condizioni di vita o di sviluppo di una gestazione sono uguali.
Il Post-Partum dice che circa il 10-13% delle donne soffre di tale sindrome.
Per il periodo della gestazione si tende quasi a non ammettere che la depressione possa nascere e svilupparsi.
Infatti spesso si parla di tristezza, stanchezza o altro quasi come fosse un giudizio perentorio che sostiene che una donna in gestazione non possa essere depressa.
Sembra invece, che questa condizione di gravidanza possa favorire il disturbo dell’umore, soprattutto se vi sono fattori di rischio, tra i quali:
N°1: la familiarità, ad esempio se in famiglia ci sono già stati casi di depressione è più facile che la donna in gravidanza possa sviluppare anche lei depressione
N°2: altro fattore è la storia personale relativa ad una depressione precedente
N°3: scarsi sostegni sociali, si parla di quel necessario supporto di una famiglia, di un ambiente favorevole anche amicale.
Le statistiche fanno emergere due percentuali, la prima è quella del 10% delle donne che arriva fino ad un 20% se si parla di singoli sintomi depressivi.
Domanda N°43: come cambia il corpo in gravidanza
Il corpo in gravidanza cambia, fatevene una ragione.
Può cambiare lievemente (esistono casi nei quali madri con molto alte e minute nemmeno sembrano incinte) o notevolmente, qualsiasi sia il vostro atteggiamento, ricordatevi che:
• pancia
• seno
• fianchi
aumenteranno di volume e l’ombelico ad un certo punto diverrà sporgente.
Questi sono i principali cambiamenti ai quali si va incontro con il proprio corpo durante la gestazione.
Si tratta come noto di cambiamenti temporanei infatti se si effettua una dieta e del movimento fisico successivamente al parto si riesce a tornare del peso desiderato senza grandi problemi.
Intanto occorre assecondare questi cambiamenti con un abbigliamento adeguato, che dovrà essere comodo pur senza rinunciare a stile ed eleganza.
I vestiti ed i capi che invece si sconsigliano sono quelli troppo stretti.
I cambiamenti accompagneranno la futura mamma per tutti e nove i mesi di gestazione per cui avrete il tempo di prepararvi psicologicamente ad essi anche in virtù del fatto che sono graduali nel tempo.
Domanda N°44: quando la gravidanza è a rischio
La gravidanza è a rischio per cause e fattori differenti che vanno monitorati con costanza.
Tali cause dipendono dallo stato di salute della donna incinta e sono collegate a questioni relative al “prima” che restasse incinta.
Altri casi invece riguardano le condizioni di salute della donna, queste condizioni cambiano quando inizia la gravidanza.
Le principali cause di rischio per una gravidanza sono:
• L’ipertensione, questa può verificarsi sia prima dello stato di gravidanza sia successivamente ad esso e può portare quando non viene controllata alla gestosi chiamata anche preeclampsia
• Il diabete, questa è una di quelle cause che può portare ad un parto prematuro oltre che far sviluppare problemi di peso eccessivo nel nascituro
• I problemi respiratori sono avvertibili quando una donna soffre di disturbi alle vie respiratorie e possono aggravarsi a causa della gravidanza che porta con sè dei cambiamenti all’organismo che vanno anche a carico dei polmoni e del diaframma
• Le malattie renali, sovente sono fattori di rischio che sussistono da prima della gravidanza, e non vengono normalmente con essa, ma tendono ad aggravarsi nelle gestanti perché i reni lavorano maggiormente in tale periodo
• Le malattie cardiache, che durante la gravidanza portano il cuore a compiere maggiori sforzi, come per altre problematiche anche i problemi cardiaci sono preesistenti alla gestazione
Domanda N°45: la gravidanza può causare ansia
L’ansia è un fenomeno sociale che può avvenire e toccare una persona in qualunque momento, quindi anche durante una gravidanza.
Il benessere emotivo della madre durante la gestazione può venir turbato da domande, paure, insicurezze, stati psichici nei quali ci si sente afflitte per qualsiasi ragione e generare ansia e stress.
Quando sono vissuti in modo intenso durante la gravidanza, possono influenzare la crescita intrauterina del feto e persino la salute futura una volta che questo venga alla luce.
È stato accertato ad esempio che una forte pressione sul posto di lavoro o un licenziamento, magari la perdita di un familiare o dei maltrattamenti sulla donna possono contribuire al rallentamento della crescita del feto o portare ad un parto prematuro.
È bene ricordare che chi usa violenza di qualunque tipo verso una donna, non sa amare per cui non saprà amare neanche il bambino alla sua nascita, è giusto che le donne lo sappiano.
Senza giungere a casi estremi come quelli appena esposti, i cambiamenti ormonali nel periodo della gravidanza possono portare ad un aumento del livello di stress nella futura mamma.
Quest’ultimo connesso all’incertezza e alla novità del momento vive per cui un minimo di ansia è del tutto normale.
Domanda N°46: voglie in gravidanza: cosa sono e perché ho sempre fame
Le voglie? Ebbene queste sono una realtà durante lo stato di gravidanza, si tratta di particolari desideri di cibi o sostanze (malto, la voglia di birra è un esempio) specifiche.
Non rappresentano un problema e non sono da intendersi come un disturbo della gravidanza.
Alcune future mamme non le hanno durante il periodo della gravidanza, altre sin da subito subiscono una trasformazione dei propri gusti a tavola.
Iniziano a non apprezzare più alcuni odori che provengono dagli alimenti e dalla cucina e assumono solo un tipo di cibo oppure privilegiano il sapore dolce o quello salato.
Il senso del gusto varia o può variare durante la gravidanza e gli alimenti per i quali si andava “pazze” possono successivamente e durante la gestazione risultare addirittura insopportabili, capita sovente ciò e non c’è da preoccuparsene.
Vi sono stati casi documentati nei quali sin dalle prime settimane di gravidanza un desiderio ossessivo di mangiare specifici cibi è comparso.
In sostanza queste sono le cosiddette voglie in gravidanza e risultano essere molto diverse per preferenze alimentari.
È bene acconsentire ad esse visto che l’organismo potrebbe aver bisogno di specifici nutrienti contenuti in questi cibi.
Domanda N°47: il test gravidanza può sbagliare
Apriamo subito dicendo che il test di gravidanza può indurre in errore, sono molteplici i fattori che possono portare a risposte sbagliate.
L’affidabilità può dipendere da differenti fattori connessi al test stesso, al campione raccolto per effettuare l’analisi e alla precocità con la quale si effettua il test rispetto al momento del concepimento effettivo.
Se il test viene utilizzato perché si teme di essere rimaste incinte, prima lo si effettua e meglio è.
Tanto per dirne una, in tale circostanza sapendo di aver avuto rapporti sessuali che possono aver portato ad un concepimento indesiderato.
Se la vostra idea è quella di interrompere l’eventuale gravidanza, è bene consultarsi quanto prima con il proprio medico.
Se si effettua un solo test di gravidanza dopo una settimana dal rapporto sessuale, il rischio è quello di ottenere ciò che viene definito come un “falso negativo”.
In questi casi ci può essere infatti un ovulo fecondato che sta per impiantarsi entro poche ore, ma fino a quel momento, pur essendo avvenuto il concepimento, non c’è ancora un livello sufficiente di ormoni né nel sangue né nelle urine, da qui il “falso”, o meglio la falsatura.
Domanda N°48: la gravidanza può portare la febbre
Occorre fare chiarezza su questa domanda, la gravidanza non è sempre responsabile di uno stato febbrile, ma può capitare che sia una gravidanza a generare tale stato di quando in quando.
La questione comunque va considerata con molta attenzione visto che non si tratta mai di una malattia in sé, da combattere attraverso l’impiego di un semplice febbrifugo, ma di un sintomo, ovvero del segnale che qualcosa nell’organismo della madre, non sta andando come sarebbe il caso andasse.
Detto questo è bene anche ricordare che un lieve rialzo delle temperature durante la gravidanza risulta del tutto naturale.
La gravidanza porta sempre un aumento di temperatura che si manifesta in qualche decimo.
L’intensa produzione di progesterone porta ad una dilatazione dei vasi e dei capillari che si traduce in più calore corporeo, mediamente tra i 3 e i 5 decimi.
L’aumento appare come fenomeno sin dal principio della gestazione, tanto che ne risulta essere addirittura un segnale.
Occorre preoccuparsi però quando la temperatura supera i 38 gradi.
Un eccessivo rialzo non provoca nella madre conseguenze molto differenti da quelle che si verificherebbero in una situazione normale. Invece, rappresenta un problema per il feto.
Domanda N°49: è possibile riconoscere una gravidanza gemellare
Non c’è una risposta definitiva e assoluta a questa domanda ma ci sono dei segnali che possono aiutare la futura mamma a capire se potrebbe (impieghiamo il condizionale) portare in grembo due o più gemelli, ecco i segnali a seguire:
• una pregressa gravidanza multipla
• un aumento dell’età materna, si stima che le donne aventi 45 o più anni hanno più probabilità di sviluppare un parto gemellare
• la fecondazione assistita
In aggiunta a questi elementi vi sono anche circostanze nelle quali delle differenze statistiche condotte sul livello razziale hanno permesso di notare che un concepimento gemellare è più comune nelle donne di origine africana, meno comune in quelle di origine giapponese, e questo fornisce un ulteriore indizio.
Non vi è certezza come detto, se non quando vi sia un’ ecografia ma ci sono alcuni sintomi comuni alle gravidanze gemellari, questi sono:
• Ecografia
• Beta HCG
• Battito cardiaco doppio
• Alfafetoproteina
• Altezza uterina
• Movimento fetale precoce
• Sintomi di gravidanza
• Aumento di peso
Domanda N°50: si può dimagrire in gravidanza
La domanda è come evitare di ingrassare in gravidanza?
Ha anche questo a che vedere con un potenziale dimagrimento infatti.
Prima di tutto va detto che non tutte le donne incinte hanno necessità oggettiva di dare vita ad un programma di dimagrimento se il loro peso rientra nella norma.
In tal senso deve essere smontato un pregiudizio, la donna incinta non deve mangiare per due.
Basti pensare che una persona adulta non è un feto, anche molto sviluppato e in procinto di nascere, per cui abbuffarsi è controproducente in gravidanza.
Invece è opportuno non prendere troppo peso perché questo renderebbe più faticoso il parto.
I ginecologi sostengono che l’ideale in gravidanza sia quello di acquisire in totale 10-12 chili, tenendo conto ovviamente dal peso di partenza della madre.
Si può seguire una dieta ad hoc in gravidanza che sia capace di garantire tutte le sostanze nutritive necessarie con l’obiettivo di non mettere su troppi chili e assieme andando a scongiurare azzardate carenze nutrizionali.
La salute e il benessere proprio e del futuro nascituro sono l’equilibrio necessario da mantenere.
Per cui studiare un menù apposito per non ingrassare e per salvaguardare la salute è un buon modo di procedere.